2014: chi è obbligato a tenere il POS?
L’obbligo del POS (dall’inglese Point of sale) è entrato in vigore il 30 giugno 2014, con il decreto legge n° 150/2013, convertito con modificazioni dal cosiddetto Milleproroghe (legge n° 15/2014).
Il POS è diventato obbligatorio per i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali. Questi sono tenuti, dunque, ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito. Ma cosa succede se non si ha il POS? Questa domanda ha avuto una risposta sempre il 30 giugno, ma di 8 anni dopo.
2022: cosa succede se non hai il POS?
Sono di recente introduzione le sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti elettronici. Previste inizialmente dal 1° gennaio 2023, sono state anticipate al 30 giugno 2022 dal decreto legge n° 36/2022, recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”. Nello specifico, l’articolo 18 del sopraccitato decreto legge ha modificato l’articolo 15, comma 4 e comma 4-bis, del decreto legge n° 179/2012. A partire dal 30 giugno 2022, quindi, se gli esercenti e i professionisti si rifiutano di accettare un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento, potranno essere sanzionati. Si tratta di una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Quali sono i doveri di un amministratore di condominio?
Prima di analizzare se tra le attività professionali contemplate dal comma 4 dell’art. 15 del decreto legge n° 179/2012 rientrano anche agli amministratori di condominio, soffermiamoci sui loro doveri. In particolare, tra i doveri dell’amministratore di condominio, disciplinati dagli articoli 1129 e 1130 del Codice Civile, ci sono la gestione delle finanze del condominio e gli adempimenti fiscali. Il comma 7 dell’art. 1129, modificato dalla legge 11 dicembre 2012 n. 220, riporta che: “L’amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio […]“. Nella norma non viene fatto riferimento all’obbligo del POS e, quindi, al fatto che i condomini possano pagare le rate condominiali anche con la moneta elettronica.
Il POS è obbligatorio per gli amministratori condominiali?
Non sembrerebbe, quindi, un servizio obbligatorio per l’amministratore di condominio. Alla luce anche del fatto che l’amministratore non effettua attività di vendita di prodotti. Ma per quanto riguarda le attività di prestazione di servizi, anche professionali? Una interpretazione estensiva dell’articolo 15 del decreto legge n° 179/2012 potrebbe far rientrare gli amministratori in queste attività? La risposta è negativa nel momento in cui queste attività si considerano di tipo intellettuale, riconducibili alla consulenza. Il POS non sarebbe, dunque, obbligatorio in quanto il compito dell’amministratore è eseguire quanto deciso dal condominio. Le singole quote condominiali non sono destinate all’acquisto di un prodotto o servizio specifico, ma a costituire il conto condominiale che permetterà al condominio di pagare beni o servizi comuni a terzi, tramite l’amministratore.
Quali sarebbero gli svantaggi e i vantaggi del POS obbligatorio nell’amministrazione condominiale?
Se l’amministratore di condominio rientrasse tra i soggetti con obbligo del POS, uno degli aspetti positivi sarebbe sicuramente la possibilità di tracciare le transazioni. Tra gli aspetti negativi dell’obbligo, ci sarebbero le spese per l’installazione e la manutenzione del POS. Inoltre, considerando che la dotazione del POS prevede la stipula di un contratto, dovrebbe trattarsi di una decisione presa dall’assemblea condominiale e non dall’amministratore in autonomia. La stessa assemblea condominiale dovrebbe anche avere il compito di decidere il tipo di contratto da stipulare e il tipo di POS da tenere in dotazione. Molte tipologie di POS mobili sviluppate in Italia consentono dei risparmi elevati sui costi d’istallazione e di manutenzione: ecco 5 soluzioni per ridurre i costi del POS. Tuttavia, l’amministratore dovrebbe valutare i rischi legati al rifiuto di utilizzo del POS. Il condomino che intende pagare con bancomat ma al quale viene rifiutata tale modalità, infatti, non potrebbe essere considerato moroso.
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